domenica 6 luglio 2008

Itinerario di trekking 5) Val Mala (Parco delle Orobie Valtellinesi - Val Gerola - Valtellina)

Anello dalla parte alta di Rasura (in Val Gerola - Valtellina) verso la Val Mala, all'interno del Parco delle Orobie Valtellinesi.

  • Italia - Lombardia
  • da: Rasura
  • a: Rasura
  • dislivello: 840 m
  • massima altitudine: 1807 m
  • tempo di percorrenza: 4h 30m
  • livello: media difficoltà
  • segnavia: vari cartelli segnaletici
  • cartografia: 'Val Gerola e Valle del Bitto di Albaredo' - carta escursionistica 1:25.000 - ERSAF

Partendo da Morbegno, in Bassa Valtellina, prendiamo la strada provinciale 405 che ci porta in Val Gerola. Subito dopo il paese di Rasura, imbocchiamo una strada che si stacca a destra. Superiamo un primo tornante sinistrorso (da destra sale una strada alternativa da Rasura), quindi un secondo tornante destrorso, ed infine un terzo tornante sinistrorso. Lasciamo l'automobile in uno dei due slarghi che troviamo sul lato sinistro della strada (960 m).
Sul lato destro della strada, poco oltre gli slarghi, troviamo una mulattiera che sale all'interno di un bosco. Dopo pochi passi troviamo subito una panchina ed un paletto col numero 4 (questi paletti numerati accompagnano la salita sino al Rifugio Bar Bianco). Proseguiamo la salita, incontriamo il paletto con il numero 5, ed arriviamo a dover attraversare la strada asfaltata. Di fronte la mulattiera prosegue la salita nel muro di contenimento della strada; qui troviamo il segnavia rosso/bianco/rosso con il numero di sentiero 124.
Dopo una breve scalinata intercettiamo una strada sterrata che imbocchiamo verso sinistra. Siamo ai piedi di un ampio prato con alcune baite. Incontriamo il paletto n. 6, quindi la mulattiera rientra nel bosco. Raggiungiamo il paletto n. 7 ed usciamo di nuovo all'aperto in prossimità delle baite del maggengo di 'Larice di Sotto' (Lares). Qui la mulattiera gira a destra e sale per qualche metro tra due staccionate di legno. Raggiunto il paletto n. 8, seguiamo il sentiero a destra che attraversa il prato, raggiunge un'altra baita e sale raggiungendo una strada sterrata. Abbiamo abbandonato la mulattiera che sale al Rifugio Bar Bianco, e proseguiamo sulla strada sterrata verso sinistra. Nella parte alta possiamo notare l'ampio prato della località Larice, con altre baite. Dopo uno slargo, notiamo sulla destra una piccola cappella in legno dedicata alla Madonna del Lares. Qui la mulattiera riprende la sua salita, ma noi la ignoriamo perché continuiamo sullo sterrato che si addentra nella Val Mala.
In prossimità di un torrente della Val Mala, lo sterrato lascia il posto ad un sentiero che scende di qualche metro per passare su un ponte in cemento (1300 m). Sul lato opposto percorriamo un sentiero ben marcato che sale per raggiungere i prati delle Foppe (1338 m). Risaliamo quindi i prati, sfruttando un sentiero che parte a destra della prima baita. Ignoriamo la deviazione a destra che rientra nel bosco, riattraversa la Val Mala e raggiunge la località Ciani, sopra Lares.


Nella parte alta dei prati non troviamo un evidente sentiero per proseguire, ma saliamo semplicemente nel boschetto di radi larici sino ad incontrare il muretto che delimita la parte bassa degli ampi prati dell'Alpe Combanina. Proseguiamo portandoci sulla sinitra, fino ad individuare due baite (1519 m). Dopo averle raggiunte, continuiamo sulla sinistra, dove troviamo una traccia di sentiero che sale in una selva sino ad un gruppo di cartelli del Parco che ci danno una serie di indicazioni e possibilità per proseguire:
  • proseguendo la salita, 50 minuti per l'Alpe Ciof e l'incrocio con la Gran Via delle Orobie; 1 ora e 10 minuti per l'alpe Combana.
  • in discesa, 40 minuti per la località Masoncelli; 10 minuti per le Foppe; 40 minuti per la località Ciani.
Noi proseguiamo sull'ampio sentiero, in direzione sud-ovest, indicato per l'Alpe Ciof. Quando raggiungiamo il sentiero della Grande Via delle Orobie (GVO), troviamo una nuova serie di cartelli con le seguenti indicazioni:
  • in discesa (lungo il sentiero che abbiamo utilizzato per la salita), 50 minuti per le Fope, 1 ora e 20 minuti per Masoncelli.
  • alla nostra sinistra, 1 ora per l'Alpe Stavello; 4 ore e 40 minuti per il lago di Trona.
  • alla nostra destra, 40 minuti per l'Alpe Culino; 1 ora e 20 minuti per l'Alpe Olano; 2 ore e 40 minuti per l'Alpe Piazza.


Noi proseguiamo alla nostra destra sulla GVO, godendoci un fantastico panorama: le cime del gruppo del Masino piuttosto che il fondo della Val Gerola, la Valle di Bomino e la Valle di Pescegallo.
Siamo nei prati alti dell'Alpe Combanina, ed in pochi minuti raggiungiamo la Baita Giuf (o Ciof) (1734 m).
Qui troviamo un altro insieme di cartelli del Parco, che ci indicano la strada. Restiamo sulla GVO andando verso sinistra (direzione ovest), su una traccia di sentiero che sale verso un dosso. A valle dello scheletro di larice colpito da un fulmine, individuiamo una traccia di sentiero verso destra che porta ad una baita solitaria che già riusciamo a vedere. Siamo sempre su un ampio prato punteggiato qui e là da qualche sparuto larice. Oltrepassata la baita, alle sue spalle vediamo alcuni paletti con la sommità rossa e bianca: ci indicano il sentiero che ci porta ad attraversare un ruscello su un piccolo ponte di legno.
Un ultimo sforzo in salita: un breve sentiero che ci porta alla baita Ven (1807 m), che già riuscivamo a vedere nel tratto precedente del sentiero.
Siamo ancora sulla GVO, e anche qui troviamo una serie di cartelli con le seguenti informazioni:
  • nella direzione da dove veniamo, 30 minuti per l'Alpe Combana; 2 ore e 20 minuti per Laveggiolo.
  • in direzione ovest (sinistra), 25 minuti per il Lago Culino; 1 ora per la Cima Rosetta.
  • in direzione est (destra), 30 minuti per il Rifugio Bar Bianco; 50 minuti per l'Alpe Olano; 1 ora e 50 minuti per l'Alpe Tagliata; 2 ore e 30 minuti per l'Alpe Piazza.
Noi prendiamo a destra, percorrendo una tranquilla discesa verso il Rifugio Bar Bianco. Raggiungiamo in breve la parte alta dell'Alpe Culino inferiore: il sentiero è sempre evidente, e troviamo ancora altri cartelli segnaletici.


Raggiunto il Rifugio Bar Bianco (1506 m), lo lasciamo alla nostra sinistra e cerchiamo il sentiero che scende, ripido, fino ai prati della località Ciani. Teniamoci sulla parte destra dei prati; nella parte bassa troveremo il sentiero che, in breve, ci porta sulla pista sterrata della località Larice. A questo punto riprendiamo il sentiero che abbiamo percorso in fase di salita.

giovedì 3 luglio 2008

Itinerario di trekking 4) San Martino - Val di Mello - Casera Pioda (Valtellina)

Itinerario lungo la Val di Mello, in Val Masino (Valtellina).
Quasi completamente pianeggiante nel primo tratto, poi salita finale alla Casera Pioda.

  • Italia - Lombardia
  • da: San Martino
  • a: Casera Pioda
  • dislivello: 650 m
  • massima altitudine: 1559 m
  • tempo di salita: 2h
  • tempo di discesa: 1h 30m
  • livello: facile il primo tratto, poi media difficoltà

Raggiungiamo la località di San Martino (912 m) in Val Masino e lasciamo l'auto nel parcheggio del centro sportivo (nella parte orientale del paesino).
Ripercorriamo il breve tratto di strada asfaltata sino al ponte sul torrente. Lo attraversiamo, e prendiamo la strada a destra che costeggia l'argine. La strada diventa presto un evidente sentiero che ci permette di entrare in Val di Mello.
Raggiunta la strada asfaltata, proseguiamo verso destra (oriente), inoltrandoci ulteriormente nella valle. L'asfalto lascia il posto ad un ciotolato, quindi ad una strada sterrata sino al parcheggio (raggiungibile solo in alcuni periodi dell'anno). Proseguiamo sul sentiero di fondovalle che corre parallelo al torrente.



Raggiungiamo la località di C.na Piana (1092 m). Le pareti verso nord sono meta di arrampicata, famosa in tutto il mondo.



Continuiamo sull'evidente ampio sentiero ignorando la deviazione a sinistra verso il rifugio Allievi Bonacossa. Raggiungiamo la località Rasica (1148 m) e cominciamo a salire, prima gradualmente poi in maniera più decisa. Ignoriamo la deviazione a sinistra verso la Val Torrone, superiamo un ponte e continuiamo la salita fino a raggiungere la località della Casera Pioda (1559 m). Di fronte a noi il ghiacciaio del Monte Disgrazia (alta Val Malenco).



Il ritorno si svolge sullo stesso sentiero dell'andata.

Il primo tratto, sino alla località Rasica, è molto adatto a famiglie con bambini.

Itinerario di trekking 3) Rapallo - Montallegro - Passo della Crocetta - Rapallo

Itinerario ad anello: stazione ferroviaria di Rapallo (0 m), santuario della N. S. di Montallegro (612 m), Passo della Crocetta (599 m), Monte delle Pozze, Rapallo. Percorso di media difficoltà. Il sentiero in salita è prevalentemente ombreggiato.
Adatto per una gita giornaliera in treno+gambe.

  • Italia - Liguria
  • da: Rapallo
  • a: Rapallo
  • dislivello: 650 m
  • massima altitudine: 650 m
  • tempo di salita: 2h
  • tempo di discesa: 2h 30m
  • livello: media difficoltà
  • segnavia: doppia crocetta rossa, doppia x rossa, tre punti rossi a forma di triangolo, cerchio barrato rosso

All'esterno della stazione di Rapallo, dando le spalle alla stazione stessa, prendiamo la strada principale (la via Aurelia) a sinistra (direzione est) fino alla rotonda nei pressi del mare. Attraversato il ponte sul torrente, imbocchiamo la prima strada a sinistra che prende a salire a destra dopo pochi metri. Siamo su via Don Minzoni, e vediamo il primo segnavia con la doppia crocetta rossa che ci accompagnerà in tutto l'itinerario.
Dopo una breve salita sulla strada asfaltata, prendiamo la scalinata che si stacca a sinistra. Questa alterna tratti di mulattiera e tratti di scalinata.
Percorriamo diverse piccole frazioni fino a raggiungere, a 200 m di altezza, la località 'Il Pellegrino'.
Continuiamo la salita sull'evidente percorso, che ci regala stupendi panorami su Rapallo e su Golfo del Tigullio, pur essendo ombreggiato per la maggior parte.



Raggiungiamo la stazione di arrivo della funivia che sale da Rapallo, e continuiamo verso il santuario della N. S. di Montallegro. Sono passate circa 2 ore, ed abbiamo raggiunto l'altitudine di 612 m.
Proseguiamo sulla sinitra dell'edificio, e raggiungiamo subito un quadrivio con diverse segnalazioni.
A destra è possibile raggiungere Chiavari. Proseguendo diritto si raggiunge la vetta del monte Rosa su un evidente sentiero costellato dalle stazioni della via crucis.
Noi invece proseguiamo verso sinistra: i segnavia che ci accompagnano sono ora la doppia x rossa oppure il rombo rosso o ancora i doppi rombi vuoti. Percorriamo un sentiero pianeggiante all'interno di una lecceta ignorando le deviazioni verso il Passo di Canevale e verso Coreglia Ligure (segnavia di doppi rombi vuoti).
In circa un'ora dal santuario, raggiungiamo in leggera discesa il Passo della Crocetta (599 m). Qui attraversiamo la strada asfaltata dove troviamo due sentieri: quello più alto porta al Monte Pegge (segnavia doppia x rossa e rombo rosso), mentre noi imbocchiamo quello più basso che taglia il versante sud del Monte Pegge. Questo sentiero è segnalato da tre punti rossi posti ai vertici di un triangolo. Rispetto al precedente, questo tratto di sentiero è più esposto e meno curato, quindi la vegetazione può essere più fitta.
Raggiunto il crinale che scende verso Rapallo dal Monte Pegge, incontriamo il sentiero che scende dalla vetta del monte e lo prendiamo verso sinistra (verso il mare). Cambiamo nuovamente segnavia che ci guida sul sentiero: ora è un cerchio rosso barrato.
Proseguiamo la discesa sull'evidente sentiro che ci porta nei pressi del Monte delle Pozze, e quindi ci fa attraversare alcuni piccoli nuclei abitati. Raggiungiamo quindi Rapallo, e scendendo lungo la Salita S. Agostino, raggiungiamo il retro della stazione ferroviaria dopo circa 1 ora e mezza dal Passo della Crocetta.
 

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